La defibrillazione precoce
All’arresto cardiaco improvviso si può rimediare?
Solo se si interviene tempestivamente con manovre di rianimazione cardiopolmonare (RCP) e se si ha immediatamente a disposizione un defibrillatore da utilizzare, la pompa cardiaca può ripartire restituendo così la vita alla vittima, evitando o limitando danni permanenti.
Con la defibrillazione il cuore viene attraversato, per poche frazioni di secondo, da un flusso di corrente continua. Questa scarica elettrica, in caso di fibrillazione (FV) o tachicardia ventricolare (TV), permette l’interruzione della caotica attività cardiaca ed il ripristino di un’attività elettrica sincronizzata.
Il tempo a disposizione per intervenire è però molto limitato!
Dal momento della morte cardiaca improvvisa, la percentuale di sopravvivenza si riduce del 10% al passare di ogni minuto, ciò significa che dopo 2 minuti le possibilità di ripresa sono dell’80%, dopo 5 minuti del 50%, fino ad essere prossime allo zero in circa 10 minuti. I primi danni cerebrali irreversibili iniziano a presentarsi già dopo i primi 5 minuti.
Il sistema di emergenza 112 (numero unico per le emergenze) o 118 (numero per le emergenze sanitarie), raramente è in grado di arrivare sul posto prima di 8 – 10 minuti.
Per la sopravvivenza della vittima è quindi fondamentale l’azione dei testimoni dell’evento, con il pronto allertamento del servizio medico d’emergenza (112 o 118) , l’inizio della rianimazione cardio-polmonare e l’utilizzo di un defibrillatore semiautomatico esterno (DAE).
Se il defibrillatore non è immediatamente disponibile, si possono guadagnare minuti preziosi iniziando prontamente il massaggio cardiaco, una manovra fondamentale che concorre ad aumentare l’efficacia dell’intervento.
La defibrillazione rimane però una manovra salvavita che deve essere effettuata il prima possibile.
Il massaggio cardiaco svolge infatti una funzione di supporto alla circolazione, permettendo di assicurare un flusso di sangue e dunque di ossigeno al cuore e al cervello, ritardando di qualche minuto gli effetti nefasti dell’arresto. Tuttavia, non è in grado di ripristinare un battito regolare. Per fare questo è necessaria la Defibrillazione Cardiaca precoce possibile grazie alla diffusione dei DAE sul territorio e alla formazione dei cittadini al loro utilizzo.
Si può dunque rimediare all’Arresto Cardiaco permettendo a chi ne è colpito non solo di sopravvivere, ma di avere una buona qualità di vita. La condizione perché ciò avvenga è però che siano i testimoni dell’evento i primi veri “soccorritori”.